March 28, 2024

Chi siamo

Una vita sostenibile al fianco della natura è possibile?

Ci presentiamo:

Il pianeta Terra è l’ecosistema perfetto per la vita e noi siamo qui per parlarti dei metodi che permettono al pianeta e all’uomo di vivere in armonia. Qui troverai degli articoli interessanti e scorrevoli, che ti mostreranno una panoramica sul mondo eco sostenibile, permettendoti inoltre di avere una tua opinione sulle energie rinnovabili e i metodi per ottenerle. Inoltre troverai modi di vivere una vita green o di trovare dei metodi per ridurre l’impatto ambientale. Inoltre si terranno sotto osservazione i migliori attori del settore, permettendo di centrare il segno sull’argomento e permettendo al lettore di uscire dal sito arricchito e con un’idea propria a riguardo.

Distretto Produttivo Regionale Pugliese delle Energie

Il distretto produttivo regionale è una zona del territorio che viene finalizzata all’utilizzo e alla realizzazione di fonti energetiche, all’interno di un determinato luogo. Il distretto produttivo regionale pugliese delle energie infatti, ha un ruolo importante a livello energetico e possiede dei punti cardine su cui esso stesso si basa. In particolare sono cinque e sono dedicati, oltre che alle energie rinnovabili, all’utilizzo di fonti di energie rinnovabili, permettendo un futuro green, con l’obiettivo di donare una lunga vita al pianeta. Vediamo nel dettaglio i cinque punti su cui si basa:

    • Il primo punto è dettato da una necessità di mercato, in quanto dice di costruire reti di Imprese del settore, permettendo di ottimizzare la qualità produttiva, al pari delle esigenze.
    • Il secondo punto sfiora un tema assai importante, infatti cita:” sostenere attivamente le strategie per la produzione energetica da fonti rinnovabili“. In questo modo il distretto tutelerebbe il risparmio energetico nel territorio, puntando tutto sull’innalzamento della qualità della vita dei suoi abitanti, con uno sguardo vigile sugli indirizzi di pianificazione energetica .
    • Il terzo punto è volto alla formazione, permettendo di istruire delle figure altamente professionali in grado di poter gestire il lavoro nel settore delle energie rinnovabili, in modo da essere sempre in grado di utilizzare i macchinari adibiti all’energia verde.
    • Il quarto punto è finalizzato a ciò che ci ha portato dove siamo e cioè la ricerca. La ricerca e l’innovazione tecnologica infatti permettono di ottimizzare l’utilizzo dell’energia verde e di ampliarla verso tantissimi altri utilizzi.
    • L’ultimo è dovuto al fatto di far comprendere l’energia verde. Infatti è presente un piano di sensibilizzazione sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e del motivo per cui investire su di essa.

I distretti rurali delle energie rinnovabili e la produzione locale

Questo è un testo di ricerca svolto dai due: Giovanni Carrosio e Giorgio Osti, svolto per mostrare i punti salienti sui distretti rurali delle energie rinnovabili e la produzione locale di energia. Il testo si può dividere in due parti: la prima che riguarda principalmente come si sono diffuse le energie rinnovabili, prendendo come punto di riferimento specifico il Veneto e analizzando successivamente l’andamento a livello nazionale. Nella seconda parte invece si entra nel vivo parlando dei distretti rurali. La prima energia che viene trattata nell’articolo è il fotovoltaico e la sua eccellente caratteristica peculiare. Si parla naturalmente del fatto che può essere installato ovunque; infatti il fotovoltaico può cambiare di rendimento ma la sua attivazione è inevitabile. Successivamente sono stati rappresentati i grafici che mostrano, per intensità solare, i rendimenti elettrici che si potrebbero ottenere annualmente sulla base dell’esposizione regionale alla fonte rinnovabile del sole. Tra l’altro osservando il grafico successivo si può notare che coloro, che per primi hanno installato i pannelli fotovoltaici, sono state le regioni del nord, anche se per intensità solare le isole avrebbero un rendimento non indifferente. L’eolico a differenza del fotovoltaico non gode della stessa qualità, in quanto le pale per il suo sfruttamento rimangono molto più invasive a livello territoriale e devono essere inserite in luoghi appositamente studiati per il loro scopo. Il resto dell’articolo parla di come si sono creati e in quali circostanze i distretti energetici in Italia, prendendo come punto di riferimento il Veneto, per studiarne l’andamento energetico e le scelte che sono state fatte.

Distretti made in Italy per lanciare le rinnovabili

Creare filiere di distretti industriali per fonti rinnovabili, sfruttare gli studi universitari per ottimizzarne l’utilizzo, quadruplicare il fotovoltaico e raddoppiare l’eolico, puntare sull’idrogeno verde da utilizzare come accumulo energetico e rafforzare le smart grid, sembra un sogno? Eppure sono solo le proposte avanzate da Mario Draghi e quattro esperti del settore, da compiere entro il 2030. Uno dei quattro è infatti il direttore scientifico del Kyoto Club che, assieme agli altri tre, aveva già ipotizzato quaranta anni fà la situazione catastrofica in cui oggi ci ritroviamo, trovandola come un’eresia da parte dei lettori. Per essere in linea con l’impegno assunto a Bruxelles, dove si richiede un abbassamento del 55% delle emissione di gas serra, l’Italia dovrebbe produrre due terzi del suo fabbisogno energetico in metodo totalmente green. Questo avrebbe un impatto importante sul territorio, sia in quanto a investimenti che anche sui risparmi sui costi energetici inoltre creando circa 400 mila posti di lavoro.

Distretto tecnologico energia ed economia verde

Il distretto ha elaborato quattro roadmap per un incremento delle energie rinnovabili e un allontanamento dai combustibili fossili che, ancora oggi, tendono ad alimentare le nostre case apportando danni irreversibili al nostro pianeta.

  • Fabbrica 4.0: un indirizzamento verso i nuovi metodi di ottenere energia, utilizzando fabbriche innovative, nuovi processi e permettendo alle fonti rinnovabili di prendere il posto che meritano, aumentandone i rendimenti con fabbriche all’avanguardia;
  • Processi di valorizzazione della Geotermia e delle altre fonti rinnovabili;
  • Eliminazione dei combustibili fossili come metodo di approvvigionamento energetico, permettendo riduzioni non indifferenti delle emissioni di Co2 nell’atmosfera.
  • Potenzialità di sviluppo delle filiere GNL in toscana.

Questi sono i punti salienti dei progetti che si cerca di gestire nella realizzazione di un Italia più pulita, per quanto riguarda la Toscana, con uno sguardo verso il futuro con un sole che scalda la pelle e alimenta le case.